La carta delle lesbiche grasse (Giugno 1989)
Beth Ditto in una foto di Cybele Malinowski
La carta delle lesbiche grasse
Si è svolto in Inghilterra il primo convegno nazionale delle donne grasse, nel cui ambito si è svolto un seminario lesbico. Le lesbiche grasse hanno stilato la seguente “carta”-manifesto:
Non supporre che io voglio essere magra, o che ho problemi con il mio peso.
Non supporre che sono a dieta o che voglio mettermi a dieta.
Non supporre che il grasso sia legato al mangiare.
Non supporre che io mangio sempre / o che stramangio / o che mangio più di te / o che non ho controllo rispetto al cibo / o che dovrei mangiare cibi differenti / o che non amo mangiare.
Non fare supposizioni sul perchè mangio / e su cosa mangio.
Non supporre che il grasso è un rischio per la salute. Lo stress dell’oppressione verso il grasso e i pericoli delle diete sono rischi per la salute.
Non supporre che il risultato di una dieta è la perdita di peso. Il risultato di una dieta è il deprivamento delle risorse del corpo, lo stress fisico ed emozionale, il danno al cuore e ad altri muscoli, il guadagnare più peso di quello che si è perso.
Non supporre che non sono idonea dal punto di vista fisico e medico.
Non supporre che qualcuno o tutti i miei problemi medici siano relazionati alle mie dimensioni.
Non supporre che io sia asessuale / supersessuale / o che nascondo la mia sessualità.
Non supporre che voglio prendermi cura di te – non sono una madre terra o un orsacchiotto ben rimpinzato.
Non supporre che voglia come amante una donna magra; non supporre che non la voglia.
Non supporre che io sia senza speranze di avere amanti.
Non supporre che io sia lenta / stupida / allegra / superforte / infelice / placida / più tollerante / sola / disperata.
Non presumere che non sia titolare dello spazio che prendo.
Non presumere che non mi arrabbio mai.
Non presumere che sia una coincidenza o “normale” il fatto che non sei mai stata attratta da una donna grassa. Perché stai accettando gli standard patriarcali di bellezza?
Non presumere che io voglia ascoltare i tuoi problemi con il cibo / la tua immagine del corpo / la tua ultima dieta / il tuo programma di esercizi fisici.
Non presumere che il tuo corpo non cambierà.
Non presumere che le donne grasse non abbiano vite piene.
Non presumere che io voglia far parte del tuo processo di apprendimento a proposito del grasso. Non presumere che tu sei del “giusto” peso o che esiste qualcosa come un “sovrappeso”. Sovrappeso di chi?
Non presumere che io voglia o abbia bisogno della tua approvazione.
Non presumere che i miei problemi di vita siano imputabili al grasso.
Non presumere che dovrei indossare vestiti scuri / preferire il poliestere / non indossare shorts o costumi da bagno.
Non presumere che questo è solo un problema personale. Il grasso è un problema politico.
Non dirmi / o comportarti come / o pensare che io sto alterando o esagerando gli inconvenienti dell’oppressione delle donne grasse.
(Giugno 1989)
Tratto da:
Memoria irregolare
Vent’anni di testi lesbici selezionati da Bollettina del CLI
< Una raccolta edita nel 2002 e ristampata nel 2011 da BLI, Biblioteca Lesbica Inevitabile – progetto delle Associazioni CLI e Azione Gay e Lesbica, che ripercorre i vent’anni di testi lesbici selezionati dalle pagine della Bollettina del CLI . Un progetto nato per raccogliere in un volume testi difficilmente rintracciabili in Italia e conseguentemente per rimetterli in circolazione, nel ventesimo anniversario della Bollettina. >
Dalla quarta di copertina della ristampa:
“Che cosa hanno detto di sé le lesbiche? Quali dibattiti, desideri, riflessioni hanno attraversato le relazioni private e politiche? Come hanno elaborato strategie di sopravvivenza, di visibilità, di affermazione nel sociale?
La trasformazione delle rappresentazioni e delle percezioni di sé, che ha rivoluzionato gli ultimi trent’anni, è il risultato del lavoro di critica all’esistente e di resistenza all’assimilazione che ha visto impegnate, sia nell’ambito dell’elaborazione teorica che in quello della lotta politica, lesbiche eretiche, insubordinate, creative, ideologiche, sofisticate, di strada e d’accademia.
Quello che costituisce per le nuove generazioni di lesbiche un punto di partenza, deve però essere rafforzato dalla consapevolezza di non essere orfane insignificanti in un sistema di trasmissione culturale organizzato solo in funzione della storia patriarcale ed eterosessuale. Il sapere e la trasmissione del sapere sono infatti un punto cruciale per rendere durevoli le conquiste ottenute in campo sociale e politico e rintuzzare il ritorno al passato, mascherato da futuro.
I testi che sono riproposti nel volume, per la maggior parte scritti di elaborazione e riflessione, ma anche interventi polemici e/o politici, di lesbiche italiane e straniere più o meno note, sono stati tutti pubblicati fra i primi anni Ottanta e la fine degli anni Novanta su Bollettina del CLI, mensile del Collegamento Lesbiche Italiane.”
< Edizioni BLI:
BLI, Biblioteca Lesbica Inevitabile, un progetto editoriale di Azione gay e lesbica di Firenze e del Collegamento Lesbiche Italiane di Roma.
Un gruppo di lesbiche delle due associazioni si impegna in questo progetto
con l’obiettivo di diffondere testi che altrimenti non troverebbero spazio in un mercato editoriale che privilegia il profitto alla costruzione di culture, specie se minoritarie.
Ogni lesbica, nel sistema dell’eterosessualità obbligatoria, nasce come unica al mondo, orfana delle sue antenate, privata della cultura elaborata da altre prima di lei. La parola scritta è il mezzo prioritario per costruire una continuità tra generazioni e comunità lontane geograficamente.
Su questi presupposti si basa la scelta di diffondere testi scritti da lesbiche per le lesbiche.
Il BLI non è una casa editrice, è il progetto comune di due associazioni e non ha scopo di lucro. La diffusione è autogestita. >
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