BUTCH: Not Like the Other Girls

holman1                                                                                                                                             BUTCH: Not Like the Other Girls (BUTCH: non come le altre ragazze) è una mostra di arte fotografica esposta nelle fermate dell’autobus di Vancouver dall’11 marzo 2013 in poi.                                                                                                                                                       Una galleria dell’esibizione sarà esposta anche a The Cultch, dal 9 al 25 aprile 2013, con un Art Party il 10, dalle 6 alle 8 di sera.

                                                                                                                                                        L’esposizione è un’esplorazione della mascolinità femminile nelle comunità contemporanee. Le immagini celebrano e rendono onore alla bellezza e alla forza di chi trasgredisce il binarismo di genere. S.D. Holman concettualizza ‘Butch’ “non in opposizione alle identità Femme e Trans, ma come luogo inclusivo di resistenza alle limitazioni con cui le donne, il genere e la sessualità sono ancora definite” (sdholman.com).

                                                                                                                                                                  Le immagini mirano a fornire una rappresentazione alternativa di cosa significa essere donna fuori dalla visione ristretta che la cultura ha della femminilità. Servono come specchio per coloro che non sono rappresentate dai luoghi comuni su “cosa significa essere donna”. Mirano anche a raggiungere un pubblico che ha nessuna o poche occasioni per capire le identità Butch.                                                                                                            Holman spiega di aver voluto mostrare, in particolare alla società etero, che esistono donne al di fuori della versione normativa della femminilità come viene generalmente rappresentata (xtra.ca).

                                                                                                                                                       Holman si spinge anche oltre la semplice rappresentazione, cercando di contribuire a una più differente comprensione delle identità Butch, con soggetti che riflettono un ampio spettro di stili Butch da diversi background. Vale la pena notare che il suo approccio parta da una prospettiva di genere. Così facendo, sfuma i confini tra Butch, Femme e Trans e diversifica la nostra comprensione di butchness. Più che vedere la Butch solo come una “lesbica con caratteristiche maschili”, la intende come riflesso più generale della trasgressione di genere e come un luogo inclusivo di resistenza alle norme femminili dominanti.

Piazzando strategicamente le immagini in spazi pubblici, complica tra l’altro l’immagine dominante della femminilità nelle comunità di massa e incoraggia la riflessione su cosa significa essere donna in questa società.

49th-ave-by-cambieSebbene Holman voglia rappresentare le identità Butch, intende cionondimeno la butchness come un concetto intrinsecamente carico. “Non credo nell’obiettività. Noi ci mettiamo sempre qualcosa. Lo facciamo qualunque siano le nostre nozioni preconcette. Non credo nel momento perfetto. Credo che siamo un mucchio di disordinati, imperfetti momenti”, dice Holman (xtra.com). Il suo lavoro contribuisce a un crescente corpo di teoria trans e queer nel quale “categorie come ‘donna’, ‘uomo’, ‘butch’, ‘lesbica’ e ‘transessuale’ sono tutte imperfette, storiche, temporanee e arbitrarie” (Rubin, 2006, p. 479).

Storicamente, ‘butch’ e ‘femme’ sono state pensate come in una relazione fissa tra loro, con la ‘butch’ a rappresentare il ruolo attivo e ipermaschile e la ‘femme’ come controparte iperfemminile (Rubin, 2006). Come afferma Rubin, all’interno di questo sistema “ruolo di genere, orientamento sessuale e comportamento erotico” sono sempre definiti in relazione tra di loro (p.475). Ciononostante, il fatto che, teoricamente, esiste nelle sessualità Butch ogni possibile combinazione di genere e desiderio viene sempre più riconosciuto. Ci sono Butch che preferiscono che le loro partner controllino e dirigano il comportamento sessuale, Butch che desiderano altre Butch, Butch che sono top, bottom, Butch transessuali FTM che preferiscono le femmes e quelle che preferiscono altre Butch.

                                                                                                                                                     L’estetica Butch è altrettanto infinitamente variabile, “storica, provvisoria e arbitraria” (Rubin, p.479). Come delineato da Rubin, l’identità Butch è “semioticamente legata a una lunga serie di immagini di un’identità maschile giovane, ribelle, sexy, bianca e operaia” ed è “solitamente accompagnata da una semi-vestita, ultrafemminile creatura finemente drappeggiata sui suoi stivali, la sua moto, o uno dei suoi muscolosi e tatuati avambracci” (p.473).

Tuttavia, questa è solo un’immagine limitata e stereotipata di una comunità in realtà molto più ricca di differenze. Le Butch variano nelle loro espressioni di mascolinità, nel modo in cui si presentano, e in cui si relazionano agli altri corpi femminili (Rubin, p.474). Alcune preferiscono stile, apparenza e vestiti maschili, mentre altre possono rimanere relativamente indefinite o più intermedie nelle loro identità di genere (Rubin, p.472). Alcune possono amare il proprio seno mentre altre scelgono di passare come uomini o anche voler alterare i loro corpi.

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E’ importante che Holman concepisca il suo lavoro come una critica alla concettualizzazione binaria del genere. Così, concettualizza come permeabili i confini tra le identità Butch e Trans. All’interno della comunità lesbica, molte lesbiche hanno concepito questa permeabilità come una minaccia alle categorie lesbiche di genere e hanno trattato gli FTM come disertori (Rubin, p.476).

Come presidiando, ancora una volta, i confini di genere, le prime lesbiche femministe denunciavano le identità “butch-femme” come mere imitazioni dei ruoli eteronormativi (Rubin, p.479). Queste pretese di superiorità politica e morale sono sempre più viste come imposizioni di nuove rigide limitazioni ai ruoli di genere (Rubin, p.479).

Sebbene l’identità sia innegabilmente una parte significativa e formativa delle nostre vite sociali, il lavoro di Holman parla di come le categorie vincolino la nostra realtà in modi particolari.

                                                                                                                                                                 La seguente citazione da Gayle Rubin (2006) serve come promemoria per farci delle domande sulle categorie che imponiamo, più che imporre nuove e rigide regole per persone già marginalizzate.

Le nostre categorie sono importanti. Non possiamo organizzare una vita sociale, un movimento politico, o le nostre identità e desideri individuali senza di esse.

Il fatto che le categorie invariabilmente trabocchino e non possano mai contenere tutte le “cose esistenti” rilevanti non le rende inutili, ma solo limitate.

Le categorie come ‘donna’, ‘butch’, ‘lesbica’, o ‘transessuale’ sono tutte imperfette, storiche, temporanee e arbitrarie.

Le usiamo, e loro ci usano. Le usiamo per costruire vite significative, e ci modellano in forme storicamente specifiche di personalità.

Invece di combattere per classificazioni immacolate e confini impenetrabili, dovremmo lottare per mantenere una comunità che vede la diversità come una ricchezza, le anomalie preziose, e che tratta tutti gli assoluti con una buona dose di scetticismo”.

                                                                                                                                                       Tradotto da Melkioro da:

                                                                                                                           http://queergenderarts.wordpress.com/2013/04/07/butch-not-like-the-other-girls/

                                                                                                                                               Links/Fonti:

Rubin, G. (2006). Of Catamites and Kings. The Transgender Studies Reader, 471.

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                                                                                                                                                 Glossario

Qui sotto trovate una lista di parole sui temi queer e di genere. Se pensate che ne manchi qualcuna, o che abbiamo dato definizioni non corrette, fatemelo sapere!

Questo glossario è stato realizzato da me (Moju) utilizzando questo (tradotto da Melkioro) e quello contenuto in Gouixx – opuscola lesbica e femminista per la riduzione dei rischi (ma non solo…), tradotta a cura della Consultoria Autogestita, stampata in proprio, Milano, aprile 2009, titolo originale Gouixx crew, Gouixx – Brochure de reduction des risques en direction des gouines et de celles qui font du sexe avec des femmes, automne 2005.

Butch

Gayle Rubin, in “Of Catamites and Kings”, definisce butch molto semplicemente come una “categoria del genere lesbico che si costruisce con l’impiego e la manipolazione dei simboli e dei codici del genere maschile”. Comunque, il termine comprende un ampio spettro di espressioni-comportamenti, tratti, apparenza, sessualità, investimenti nella tecnologia di cambiamento del sesso della mascolinità femminile. In questo modo, Butch si intende non in opposizione alle identità Femme o Trans, ma come un’imperfetta, dinamica e storica categoria dell’identità di genere lesbica, plasmata dalle esperienze di “classe, razza, etnicità, religione, occupazione, età, sottocultura, e personalità individuale” (Rubin, p.474).

Drag

Questo è un termine usato per chi usa make-up o vestiti, solitamente per scopi di performance o intrattenimento. Include drag kings – donne che fanno drag maschile -, drag queens – uomini che fanno drag femminile – e faux queens o bio queens, donne che fanno drag femminile.

Femme

Femmes” sono quelle che si identificano prevalentemente come “femminili” o si sentono meglio con le identità, le qualità o i codici attribuiti socialmente al genere femminile. Si appropriano quindi, nella rosa delle caratteristiche abitualmente divisa in due generi, della maggioranza di quelle così riconosciute, dopo aver decostruito l’origine obbligatoria assegnata ad un sesso “biologico”.

Questi riferimenti identitari (con butch) sono spesso ancora molto forti e hanno segnato la storia del movimento lesbico americano negli anni Cinquanta e Sessanta.

Binarismo di genere

Si riferisce in genere alla classificazione del sesso e del genere nelle due forme opposte di maschile e femminile. Si può riferire anche alle costrizioni sociali che prescrivono in modo differenziato norme di genere particolare per il comportamento di maschi e femmine. In questo modo, possono esserci crudeli punizioni – messa in ridicolo, molestie, violenza, intimidazioni, esclusione – per chi trasgredisce il binarismo di genere.

Genere

Costruzione sociale basata sul bipolarismo uomo-donna. In questo caso, il genere corrisponde al sesso e le persone ricevono un’educazione e un trattamento sociale corrispondente al genere che è stato loro assegnato. Di questa nozione si sono riappropriati i movimenti lgbtiq, che creano una varietà di generi nel continuum maschio-femmina: butch, femme, trans…

Il movimento queer, in questo caso, parla di performatività del genere.

Dunque possiamo giocare con i generi o scegliere quello nel quale vivere. In questo caso entra in gioco anche l’identità sociale, ossia come le altre/gli altri ci guardano e ci percepiscono.

Genderqueer

Individuo il cui genere ricade al di fuori della tradizionale dualità maschio-femmina. Gli individui genderqueer possono “negoziare” il loro genere (o la mancanza di esso) in modi diversi, e alcuni si identificano come trans, mentre altri non lo fanno.

Intersessuali

Differenti fattori determinano le categorie sessuali:cromosomi, geni, ormoni, forme degli organi sessuali e riproduttivi.Gli/le scienziati/e si sono concentrati/e nel dividere le persone in due categorie chiaramente distinte: uomo/donna.

“Pertanto, possiamo dire che il maschio e la femmina definiscono gli estremi dello stesso asse. Ne segue che lo scarto tra delle donne a sviluppo sessuale ‘anormale’ e delle donne ‘standard’ può essere più grande che tra delle donne ‘anormali’ e degli uomini ‘standard’ (e reciprocamente)” (Cynthia Kraus).

Le persone intersessuali sono la prova dell’esistenza di un continuum tra uomo e donna, sono però nello stesso tempo costrette dal corpo sociale e medico a ridursi alla bi-categorizzazione (operazioni chirurgiche pazzesche, trattamenti ormonali imposti…).

Lesbofobia

Odio verso le lesbiche, spesso può essere mischiato all’odio per le donne in generale. E’ una posizione che, sovente, suppone e rivela la volontà che le donne rimangano al loro posto nel sistema patriarcale.

La lesbofobia può appartenere sia a uomini che a donne, così come ai gay.

Esiste addirittura nella sua forma “interna”, ossia tra lesbiche e talvolta verso sé stesse.

Può arrivare fino all’omicidio.

Norma eteropatriarcale o eteronormalità

Sistema che vorrebbe la divisione delle persone nelle due categorie ben distinte uomo/donna, così come gli scambi sessuali o amorosi esclusivamente tra sessi opposti. E’ un sistema che beneficia gli uomini (lavoro domestico ed educativo gratuito…) ed è presente dappertutto.

L’eterosessualità è presentata come naturale, normale: chiunque ne esca viene vista/o come deviante.

Patriarcato

E’ il sistema politico, economico e sociale che organizza la superiorità e il dominio del genere maschile su quello femminile.

Queer

Movimento nato negli USA negli anni ’90, uscito dalle comunità gay, lesbiche o trans. Si oppone al mondo “straight”, il mondo normato eterosessuale o omosessuale ben integrato, bianco di classe media agiata, monogenere.

Queer può servire come identità politica, sessuale o di genere e funziona come un termine che può dare conto di complesse e fluide manifestazioni di identità e desiderio.

Il termine Queer è spesso usato come termine ‘ombrello’ per tutti gli individui LGBTQ (ecc.).

Sessismo

E’ una discriminazione, un dominio basato sul sesso delle persone (come il razzismo è una discriminazione basata sulla “razza”). Questo sistema di dominio è agito socialmente dalla classe degli uomini su quella delle donne e si presenta su diversi livelli. Ma subiscono sessismo all’interno della nostra società sia le donne che gli uomini: nelle rigide imposizioni sociali, negli standard richiesti fisicamente e nel comportamento, nel lavoro, nell’educazione, sessualità, intimità, conversazioni, scherzi…da quando si nasce il sessismo influisce sull’esistenza di ogni persona, perché caratterizza il sistema eteropatriarcale in cui viviamo.

Transessuale FtoM

FtoM è l’acronimo per “Female to male” (da femmina a maschio).

E’ comunemente usato per riferirsi a una persona che non si ritrova nel sesso e genere femminile assegnati alla nascita e che é transitata, o sta transitando, dal genere femminile a quello maschile. Perchè questo avvenga si possono prendere ormoni (testosterone), fare delle operazioni per modificar il corpo (mastectomia, asportazione di utero e ovaie, ricostruzione del pene…) e richiedere il cambio di stato anagrafico, ma non è detto che questi “passaggi” debbano avvenire per forza: interventi e modifiche non sono scelte “obbligatorie” che precludono la definizione e l’identità di una persona FtoM (così come di una persona MtoF), anche se a livello legale incidono (in che modo dipende dal luogo in cui ci si trova a vivere). Al di là del riconoscimento legale è importante anche il riconoscimento sociale.

Transessuale MtoF

Acronimo per “Male to female” (da maschio a femmina). MTF si usa di solito per riferirsi a una persona che non si ritrova nel sesso e genere maschile assegnati alla nascita ed è transitata, o sta transitando, dal genere maschile a quello femminile. Portano quindi avanti un percorso di transizione “da maschio a femmina” a livello fisico ma anche un percorso sociale, essendo riconosciuta non più come uomo ma come donna. Perchè questo avvenga la persona può prendere degli ormoni (estrogeni), fare delle operazioni per modificare il corpo (asportazione del pene, protesi mammarie, vaginoplatica…) e richiedere il cambio di stato anagrafico, ma anche in questo caso…vedi come sopra!

Transgender

Si riferisce a una persona che non vuole appartenere né al genere femminile né a quello maschile o ancora ad un individuo la cui identità di genere non coincide con il suo genere di nascita. Transgender è spesso abbreviato in ‘trans’, e può essere usato da individui con rappresentazioni o identità di genere variabili.

Transfobia

Odio verso le persone che criticano il binarismo uomo-donna sia vivendo in un genere differente da quello assegnato alla nascita, sia non potendo essere assimilate alla categoria femminile o maschile. E’ un odio che, come quello omofobico e lesbofobico, può sfociare in casi di violenza estrema come l’omicidio.

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